Moschea di Cantù, Change.org sospende la petizione.

Moschea di Cantù, Change.org sospende la petizione. Molteni: “Una censura, è inaccettabile. Cittadini preoccupati”
“La piattaforma online Change.org ha sospeso la petizione della Lega contro la moschea di Cantù”. A dirlo è il sottosegretario all’Interno Nicola Molteni, che in prima fila era sceso in piazza per dire no alla moschea di via Milano. Soltanto dieci giorni fa, infatti, la Lega a Cantù aveva ribadito la contrarietà alla moschea e avviato una raccolta firme. Una mobilitazione – quella dello scorso 17 maggio – indetta dopo che il Consiglio di Stato aveva respinto i ricorsi dei comuni e ribadito, come già fatto dal Tar, il via libera al luogo di culto islamico nel capannone dell’Associazione Assalam.
Moschea di Cantù, sospesa la petizione della Lega: le parole di Molteni e Tovaglieri
“Il politicamente corretto di queste piattaforme ricorre alla censura per mettere il bavaglio al legittimo diritto dei cittadini di potersi esprimere e manifestare il proprio pensiero su un tema di primaria importanza per la sicurezza e l’ordine pubblico. Tutto questo è inaccettabile”, dichiara ancora il sottosegretario Molteni. “Eravamo arrivati a raccogliere in pochi giorni circa 350 firme – fa sapere – e la petizione stava prendendo quota”. Poi assicura: “Rilanceremo la petizione cartacea, con gazebo e banchetti nelle piazze. La mobilitazione della Lega contro la moschea continua, anche senza Change.org”.
“Non possiamo trascurare i timori e le preoccupazioni dei cittadini per l’apertura di un luogo di culto islamico – conclude Molteni – per di più in spregio alle basilari regole di pianificazione urbanistica”. Il prossimo appuntamento, ricorda il sottosegretario all’Interno, sarà “alla Festa della Lega di Cantù del 13/14/15 giugno per dare voce ai cittadini e difendere la libertà di espressione”.
“Sconcerto per la decisione di Change.org di sospendere la petizione promossa dalla Lega contro la moschea. Canturini censurati”, commenta Isabella Tovaglieri, eurodeputata lombarda della Lega. “Una scelta incomprensibile – conclude Tovaglieri – un inchino al politicamente corretto che lede il diritto dei cittadini di esprimersi su un tema che li riguarda da vicino”. “La mossa di Change.org non fermerà la nostra battaglia: nei prossimi giorni rilanceremo la petizione, in versione cartacea”, ribadisce anche l’eurodeputata leghista.